Padova, 3 ottobre 2024 || COMUNICATO STAMPA (Motore Sanità) || Con la somministrazione dei vaccini anti-influenzale e anti-Covid-19 le farmacie hanno assunto un ruolo fondamentale, mai avuto prima, e sono diventate, a tutti gli effetti, un presidio che collabora con la rete della prevenzione; questo ha valorizzato sia l’attività delle farmacie sia i farmacisti coinvolti. Le farmacie hanno dato una buona e costante risposta nelle campagne di vaccinazione, ma con differenze di adesione tra regione e regione, dovute principalmente alle dimensioni e alla dislocazione territoriale delle farmacie stesse. Risulta quindi fondamentale che questi presidi lavorino in stretta sinergia con i servizi vaccinali e la medicina del territorio, con l’obiettivo di garantire un’offerta equa e accessibile per il cittadino.
Per questa ragione Motore Sanità (link), con il contributo non condizionante di Pfizer, organizza la road map “VALORIZZARE LE FARMACIE DEI SERVIZI NEL PERCORSO DI PREVENZIONE VACCINALE” con l’obiettivo, nelle regioni coinvolte, di valorizzare le farmacie nel percorso di prevenzione vaccinale antinfluenzale e anti-Covid-19 e come sempre più efficace presidio sanitario sul territorio, anche in vista dei possibili nuovi scenari che potrebbero vedere l’apertura della somministrazione di altre vaccinazioni in farmacia.
L’obiettivo della road map è altresì quella di sensibilizzare i farmacisti coinvolgendo quante più farmacie possibili al fine di migliorare notevolmente la copertura vaccinale anti-Covid-19 e la copertura vaccinale antinfluenzale, indispensabile per la protezione e l’immunizzazione della popolazione a rischio; coinvolgere le istituzioni territoriali e condividere il percorso con tutti gli attori del sistema per una migliore presa di coscienza di un nuovo modello professionale dei farmacisti. Partita dall’Abruzzo, la roadmap ha toccato poi la Campania, nei giorni scorsi ha raggiunto il Veneto e il Lazio e proseguirà in Puglia, l’8 ottobre (a Bari, presso Villa Romanazzi Carducci, sala La Scuderia, via Giuseppe Capruzzi, 326, dalle 9,30 alle 13).
Stretta collaborazione con farmacie, medicina generale, pediatria, ospedali, strutture residenziali, servizi vaccinali
La Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto, ha snocciolato numeri con un dato che fa riflettere: quasi un soggetto over 65 su due non aderisce alle campagne vaccinali stagionali. L’andamento della copertura vaccinale per l’influenza, soprattutto nell’ultima stagione si è fermata al 52,5%; il contributo delle farmacie rispetto al numero di somministrazioni eseguite l’anno scorso, si è consolidato ulteriormente rispetto alle stagioni precedenti, raggiungendo il 4,5% delle somministrazioni totali in Regione. Per quanto riguarda l’andamento della copertura vaccinale per Covid, si è assestata al 12,5% negli over 65: il contributo delle farmacie è stato qui più rilevante eseguendo il 13% delle somministrazioni totali.
Federfarma ancora più vicina ai cittadini e pronta per l’autunno
Secondo i dati di Federfarma Veneto, dal 2021 al 30 aprile 2024, nelle 301 farmacie aderenti sono stati somministrati 184.448 vaccini anti-Covid mentre nelle campagne anti-influenzali 2022 e 2023 si sono mobilitate 459 farmacie per un totale di 60.835 vaccinazioni. Insomma, la farmacia dei servizi sta diventando sempre più familiare alla cittadinanza. Lo ha sottolineato lo stesso Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto, ricordando anche che dal 7 ottobre in Veneto parte la campagna di vaccinazione anti Covid e antinfluenzale: «Sul territorio regionale riscontriamo il gradimento dei servizi che eroghiamo, di fatto una prosecuzione e un ampliamento delle attività che i cittadini avevano già apprezzato in epoca pandemica con vaccinazioni, esecuzione tamponi e, più estesamente, le campagne di vaccinazione antinfluenzale». Il Presidente Bellon ha inoltre ricordato che le farmacie hanno alcuni punti di forza che le rendono il primo riferimento del Ssn: «dalla capillarità della rete sul territorio, che significa comodità e vicinanza alla popolazione, all’ambiente sanitario ma allo stesso tempo familiare, dove il cittadino riscontra affidabilità e disponibilità del personale. Con i farmacisti si instaura poi un rapporto fiduciario perché sanno ascoltare e consigliare. E poi la vaccinazione in farmacia ottimizza i tempi grazie alla disponibilità dell’appuntamento e alla rapidità di esecuzione».
«Se contestualizzato all’interno dei servizi di prossimità del Sistema sanitario regionale, il valore della farmacia nel percorso vaccinale è fondamentale e indispensabile – ha sottolineato Claudia Pietropoli, vicepresidente Federfarma Veneto, presidente Federfarma Rovigo e presidente Sunifar Veneto –. Durante la fase pandemica e più in generale nel corso delle campagne antinfluenzali, le farmacie hanno dimostrato di essere già realtà consolidate sul territorio. Specie in quelle zone più periferiche dove le rurali sono il primo vero punto di riferimento per il cittadino, soprattutto se fragile o cronico e quindi con maggiori difficoltà nello spostarsi e raggiungere centri sanitari vicino a casa, in particolare quei distretti dove abitualmente si esegue la vaccinazione».
«Il quadro mostra che abbiamo un’offerta vaccinale complessa e la necessità di governarla. L’obiettivo della rete vaccinale è che tutti gli attori collaborino per raggiungere quella quota di persone che storicamente non hanno aderito all’offerta vaccinale stagionale» riferisce Francesca Russo, Direttore Prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria, Regione del Veneto.
In Veneto, dove si contano circa 1500 farmacie – che, come ha ricordato Tiziano Martello, Direttore Medico della Direzione Medica dell’Azienda Ospedale dell’Università di Padova, hanno avuto sempre un ruolo strategico – gli accordi tra farmacie dei servizi e la Regione stanno dando importanti risultati, come ha spiegato Marco Zecchinato, Segretario V commissione Sanità Regione del Veneto, che promette «Continueremo ad investire».
Secondo Patrizia Benini, Direttore Generale ULSS 9 Scaligera, Regione del Veneto, valorizzare i professionisti, integrarli in una rete e dare un servizio sempre più capillare e omogeneo all’utenza è la parola d’ordine. «Siamo in una situazione di contingenza economica e di carenza di professionisti sanitari, soprattutto nelle strutture pubbliche, in cui è importante fare rete tra le istituzioni e valorizzare i professionisti facendoli sentire parte di un sistema che può fare ancora molto».
«È arrivato il momento di prendere seriamente in considerazione una buona collaborazione tra il pubblico e il privato, inteso come privato convenzionato e privato accreditato” così Giovanna Scroccaro, Direzione Farmaceutico Protesica e Dispositivi Medici Regione del Veneto. “Le farmacie, a maggior ragione, sarebbero utili per poter fare al loro interno tutta una serie di attività, che diventa sempre più difficile fare all’interno delle strutture sanitarie pubbliche, anche per la carenza di personale. Per fare questo servono preparazione, formazione, il servizio offerto deve essere sostenibile ed è importante la capillarità».
Le strategie per un’offerta vaccinale ampia e capillare
La copertura vaccinale per influenza nelle persone over 65 è da circa 15 anni ferma su valori intorno al 50%. La copertura vaccinale anti-Covid, che ha raggiunto in fase epidemica valori altissimi, per quanto riguarda i richiami, risulta modesta, intorno al 10-15% delle persone over 65. Sono i dati snocciolati da Sandro Cinquetti, Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica ULSS 1 Dolomiti, che si è soffermato sul valore della vaccinazione e sulle strategie per garantire un’offerta vaccinale ampia e capillare. «Fondamentale risulta, specie per garantire un’offerta vaccinale stagionale di popolazione, emergenziale e di prossimità, un ruolo attivo dei medici di famiglia (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), delle strutture residenziali per anziani e, come novità emergente, delle Farmacie del territorio. Inoltre, considerando che la vaccinazione anti-influenzale viene prevalentemente erogata, nella campagna vaccinale autunnale, dai medici di famiglia, appare necessario mettere in campo un programma formativo a favore di questa fondamentale categoria professionale finalizzato a far considerare questa linea di lavoro come decisiva dal punto di vista del dovere istituzionale e del beneficio di salute derivante. Oltre a ciò, dovranno essere implementati percorsi di offerta vaccinale capillare e di prossimità, specie nelle aree geograficamente complesse: le Farmacie del territorio, ma anche nuove figure come l’infermiere di comunità, possono fornire un interessante contributo specifico. Non va dimenticata, infine, la necessità di garantire la totale copertura vaccinale delle persone allettate, eventualmente con la creazione di team itineranti in grado di raggiungere tutti i soggetti in questa condizione ove non possa intervenire in loro favore il medico di famiglia».
Per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid, il tema è più complesso, secondo il dottor Cinquetti: «E’ importante continuare a studiare l’efficacia della vaccinazione e la stagionalità della circolazione per adeguare le strategie di offerta alle evidenze scientifiche che via via si accumulano. La vaccinazione anti-Covid e anti-influenzale restano fondamentali per tutelare la salute dei più fragili e delle persone anziane».