Farmacia dei servizi: la sperimentazione in Veneto. Intesa sul “patto per la salute”

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La Conferenza Stato-Regioni, nella riunione del 18 dicembre 2019, ha sancito l’intesa tra Governo e Regioni sul “Patto per la salute per agli anni 2019-2021”.

Dal punto di vista generale il Patto, nell’evidenziare la necessità di consolidare i risultati ottenuti sul fronte delle politiche di risanamento economico-finanziario degli anni precedenti, considera prioritario il rafforzamento della funzione universalistica e di garanzia dell’equità del SSN, indirizzando le azioni e le politiche verso il recupero delle differenze tra Regioni e all’interno delle Regioni stesse.

Relativamente alle scelte di carattere organizzativo, il Patto, alla luce della crescente diffusione delle patologie croniche, sottolinea la necessità di “una riorganizzazione dell’assistenza territoriale che promuova, attraverso modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute, percorsi di presa in carico della cronicità, basati sulla medicina di iniziativa in stretta correlazione con il Piano Nazionale della Cronicità e il Piano di governo delle liste di attesa e il Piano Nazionale della Prevenzione, per promuovere un forte impulso e un investimento prioritario sull’assistenza sociosanitaria e sanitaria domiciliare, lo sviluppo e l’innovazione dell’assistenza semiresidenziale e residenziale in particolare per i soggetti non autosufficienti.”
E in questo contesto, il Patto prevede “la valorizzazione del ruolo del farmacista in farmacia che è un presidio rilevante della rete dei servizi territoriali per la presa in carico dei pazienti e per l’aderenza terapeutica degli stessi e non solo per la dispensazione dei medicinali, al fine di rafforzare l’accesso ai servizi sanitari. Tale processo trova la prima attuazione nell’ambito del percorso di definizione e attuazione della Farmacia dei servizi e della nuova convenzione nazionale.”

Nel suddetto ambito e per il perseguimento di questi importanti obiettivi Federfarma Veneto ha definito e sviluppato insieme alla Regione del Veneto le seguenti progettualità sperimentali attivate dalle farmacie venete dal 01/10/2020 al 31/12/2023 e puntualmente registrate in appositi applicativi messi a disposizione dalla Regione Veneto per il tramite di Azienda Zero:

Progetto per migliorare l’aderenza terapeutica nei pazienti affetti da patologia cronica

La progettualità prevede che le farmacie arruolino pazienti affetti da diabete o BPCO, classificati “scarsamente aderenti” e “non aderenti” alle terapie correlate. L’obiettivo è:

    • incrementare l’aderenza alle terapie mediante attività di counselling individuale e azioni di comunicazione strutturata nei pazienti;
    • ridurre il fenomeno dello switch tra prodotti diversi contenenti lo stesso principio attivo.
Arruolamento e classificazione del paziente in base al grado di aderenza

Il farmacista, in presenza di un paziente “scarsamente aderenti” e “non aderenti”. provvede ad illustrare nel dettaglio il progetto e a richiederne il consenso all’arruolamento. Nel caso in cui il paziente acconsenta a partecipare al progetto, il farmacista gli somministra un questionario sulle motivazioni della non aderenza
alla terapia.

Azioni messe in atto dal farmacista per migliorare l’aderenza alla terapia

In base al grado di aderenza calcolato per ogni paziente in coincidenza con l’arruolamento, il farmacista intraprende le azioni riportate di seguito:

  1. Pazienti scarsamente aderenti
    • colloquio con il paziente, durante il quale il farmacista consegna e illustra il depliant informativo relativo al tema dell’aderenza alla terapia, allo switch tra prodotti diversi contenenti lo stesso principio attivo e alle azioni da intraprendere per migliorare l’aderenza. Il farmacista, qualora dovessero intervenire da parte dell’Amministrazione regionale indirizzi in ordine alla promozione di iniziative relativamente allo stile di vita, sarà cura del farmacista dare le opportune informazioni al paziente anche in merito a tale tematica;
    • aiuta il paziente nella comprensione delle terapie prescritte;
    • verifica eventuali switch tra farmaci equivalenti sulla base del proprio erogato e, laddove possibile, cerca di consegnare al paziente sempre la stessa marca. Nel caso in cui non sia possibile (ad esempio per indisponibilità del farmaco), il farmacista informa il paziente del fatto che il farmaco consegnato, pur avendo una marca differente, è equivalente a quello assunto normalmente;
    • dà informazioni sull’importanza di segnalare con sollecitudine al MMG eventuali reazioni avverse nonchè sulle modalità di compilazione della scheda di segnalazione di farmacovigilanza;
    • istruisce il paziente al corretto uso del device per BPCO o alla corretta misurazione della glicemia o della pressione arteriosa;
    • richiede al paziente di recarsi presso la farmacia con le confezioni dei medicinali non più in uso, dando indicazioni sullo smaltimento degli stessi se scaduti o di recupero se ancora riutilizzabili ai sensi della DGR n.2311/2014;
    • chiede al paziente se ha già ricevuto informazioni dal proprio MMG riguardo l’uso degli equivalenti, sull’importanza di usare sempre il farmaco equivalente della stessa marca, sull’uso del device per il trattamento della BPCO, sul dosaggio dei farmaci in terapia continuativa e se è in possesso di un prospetto scritto;
    • verifica la presenza del piano posologico e, qualora non presente, invita il paziente a recarsi dal MMG per la sottoscrizione.
  2. Pazienti non aderenti
    • Attività previste al punto a) In aggiunta, il farmacista:
    • invita il paziente a recarsi dal MMG per valutare accorgimenti che possano contribuire a migliorare ulteriormente l’aderenza (es. cambio terapia/posologia);
Follow-up

Al termine del periodo di arruolamento, il farmacista programmerà entro la scadenza della progettualità, degli incontri per ogni singolo paziente per valutare assieme l’andamento dell’aderenza alla terapia e le eventuali problematiche dallo stesso riscontrate.
Nei follow-up programmati, il farmacista dovrà effettuare un’azione di rinforzo sulle seguenti attività:

  • aiutare il paziente nella comprensione delle terapie prescritte;
  • verificare eventuali switch tra farmaci equivalenti sulla base del proprio erogato, dando informazioni del fatto che, qualora non riesca a consegnare al paziente sempre la stessa marca, il farmaco consegnato, pur avendo una marca differente, è equivalente a quello che viene assunto normalmente;
  • istruire il paziente al corretto uso del device per BPCO o alla corretta misurazione della glicemia o della pressione arteriosa;
  • limitatamente ai pazienti “non aderenti”: invitare il paziente a recarsi dal MMG per valutare accorgimenti che possono contribuire a migliorare ulteriormente l’aderenza (es. cambio terapia/posologia);
  • verificare la presenza del piano posologico e, qualora non presente, invitare il paziente a recarsi dal MMG per la sottoscrizione.

Servizio FSE

Le farmacie raccolgono i consensi rilasciati dagli assistiti della Regione del Veneto per l’attivazione del FSEr:

  • danno la corretta informativa al cittadino sul trattamento dei dati personali nel FSEr;
  • espongono e consegnano agli assistiti, prima del rilascio del consenso al FSEr, tutta la prevista documentazione.

Screening del diabete non noto

La prima fase prevede l’arruolamento dei pazienti individuati dal farmacista. Il farmacista provvede ad illustrare nel dettaglio il progetto e a richiederne il consenso all’arruolamento. Il farmacista illustra e somministra quindi uno specifico questionario per la valutazione del rischio di sviluppare diabete al paziente arruolato. Sulla base delle risposte fornite dal paziente verrà restituito un punteggio complessivo. Nel caso il punteggio superi una determinata soglia, e quindi sia elevata la probabilità per il paziente di manifestare il diabete negli anni successivi, il farmacista potrà procedere a proporre al paziente il test autodiagnostico di rilevazione della glicemia capillare.

Riconciliazione della terapia farmacologica (solo nella ULSS 7)

La progettualità prevede che le farmacie arruolino i pazienti dopo dimissione da ricovero ospedaliero provenienti dai Presidi Ospedalieri di Bassano, Santorso e Asiago con almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • età ≥65 anni;
  • caratteristiche particolari di fragilità;
  • in politerapia o in trattamento con farmaci ad elevato rischio di tossicità, come verificato dal farmacista stesso.
  • Il farmacista pone quindi in atto le seguenti per la ricognizione terapeutica:
  • opera con il paziente e/o con i suoi familiari/ caregiver una lettura condivisa della lettera di dimissioni e/o della scheda delle terapie prevista dalla procedura aziendale e rilasciata dal reparto di ricovero;
  • evidenzia le eventuali variazioni rilevabili dall’analisi della scheda delle terapie (colonna “Ricognizione terapia domiciliare” e colonna “Riconciliazione alla dimissione”) o lettera di dimissione, rinforzando la spiegazione al paziente di tali difformità;
  • verifica la congruità tra le prescrizioni erogate dal Medico Ospedaliero e/o del MMG e la scheda terapia (la colonna “Riconciliazione alla dimissione”) o i farmaci indicati nella lettera di dimissione; si farà carico di verificare col paziente anche eventuali assunzioni di farmaci di automedicazione;
  • richiede al paziente/ caregiver di recarsi, in un secondo tempo, presso la farmacia stessa con le confezioni del o dei medicinali non più in uso: su tali confezioni il farmacista porrà la dicitura “non più in uso dal….”, le confezioni verranno riconsegnate al paziente/ caregiver, cui verranno indicate le opportune modalità di accantonamento dei medicinali in questione.

Telemedicina (solo nella ULSS 7)

Il progetto prevede la tenuta e la messa a disposizione dell’utenza, da parte delle farmacie aderenti, di un device portatile che consente di eseguire una serie di verifiche in modalità televisita grazie alla doppia fotocamera e ad una serie di strumentazioni che ne definiscono il kit base (termometro, stetoscopio, otoscopio e abbassalingua). Il dispositivo non richiede installazioni o supporti ed è rivolto alla rilevazione di parametri utili all’identificazione di disturbi più comuni (infezioni delle vie aeree superiori, otiti, dermatiti, anomalie del ritmo cardiaco e respiratorio). La farmacia aderente alla sperimentazione, in orario di apertura, attiva la televisita attraverso il device fornito dall’Azienda con il consulto da remoto di un Medico delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale.
La sperimentazione è rivolta a tutta la popolazione. Il cittadino può rivolgersi alla farmacia in caso di manifestazione di bisogno non acuto. Il servizio mira a:

  • offrire un’alternativa ad accessi presso un ambulatorio medico o punto di Pronto Soccorso a rischio di inappropriatezza;
  • offrire una diagnosi preliminare all’avvio di ulteriori accertamenti diagnostici, visite specialistiche o prescrizioni farmaceutiche.

Con il decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215 “Disposizioni urgenti in materia di termini normativi”, è stata prevista l’estensione della sperimentazione della Farmacia dei servizi anche all’anno 2024.
Federfarma Veneto sta quindi collaborando con la Regione Veneto per definire il prosieguo dei servizi già sperimentati e l’eventuale sviluppo di nuovi.

Farmacia dei servizi: la sperimentazione in Veneto. Intesa sul “patto per la salute”
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