Spazi esterni utilizzabili dalle farmacie del Veneto per erogare, in maniera uniforme, le prestazioni alla cittadinanza. E’ un altro importante tassello per la “farmacia dei servizi” quello arrivato dalla Regione del Veneto che, nella Delibera di Giunta pubblicata sul Bur n. 18 del 6 febbraio 2024, ha sancito l’«Approvazione del documento recante indirizzi per l’utilizzo, da parte delle farmacie di comunità della Regione del Veneto, di locali, anche esterni alle stesse, per l’erogazione di servizi sanitari». Il provvedimento regionale garantisce così uniformità di applicazione armonizzando le disposizioni e consentendo di superare eventuali difficoltà nell’interpretazione della norma a livello locale. Il ruolo delle farmacie viene rafforzato nell’ambito della rete assistenziale regionale a beneficio della cittadinanza.
In un quadro normativo nazionale ancora in via di definizione, la Regione – in condivisione con le associazioni di categoria delle farmacie – stabilisce che le farmacie del Veneto possano proporre prestazioni sanitarie non solo al proprio interno ma anche la facoltà di utilizzare locali distaccati da quelli di farmacia consentendo, anche alle strutture con spazi limitati o nell’impossibilità di annettere locali adiacenti, di caratterizzarsi sempre più come presidi sanitari di prossimità a beneficio della cittadinanza. Il riferimento riguarda le prestazioni di prima e seconda istanza, come la misurazione di parametri biologici e l’effettuazione di test diagnostici. Un ulteriore passo nell’erogazione di servizi che punta a risolvere una criticità emersa, ad esempio, durante la pandemia quando molte farmacie non poterono effettuare i tamponi Covid per la mancanza di adeguati locali interni. I requisiti degli spazi distaccati dovranno osservare il rispetto della riservatezza e privacy dell’utente; dimensioni e spazi di manovra tali da consentire l’effettuazione delle prestazioni nella massima sicurezza e sufficienti ad assicurare la presenza di tutti i materiali e attrezzature necessarie; disponibilità di materiale sanitario, presidi sanitari e farmaci di pronto intervento, periodicamente controllati nelle scadenze e funzionalità; rispetto di tutti i requisiti di idoneità igienicosanitaria già previsti per l’esercizio farmaceutico nei locali principali della farmacia.
I locali esterni dovranno essere autorizzati dalle Aziende ULSS competenti. La Delibera regionale prevede inoltre che, previa stipula del contratto di rete, due o più farmacie – afferenti alla medesima ULSS – di proprietà di soggetti diversi possano esercitare in comune i servizi di primo livello di autoanalisi e di secondo livello erogabili con dispositivi strumentali e/o erogare prestazioni professionali presso locali distaccati. Nel caso in cui la struttura della farmacia non consenta il rispetto delle indicazioni, in alternanza all’utilizzo dei locali distaccati le prestazioni possono essere effettuate in farmacia al di fuori degli orari ordinari di apertura al pubblico. I locali distaccati che prevedono l’accesso al pubblico devono essere dotati di un’insegna/cartellone che dia massima evidenza al cittadino circa la farmacia ai quali afferiscono e devono rendere ben visibile l’elenco dei servizi erogati.
Nei locali esterni alle farmacie non è in ogni caso consentito svolgere l’attività di dispensazione o vendita di farmaci, parafarmaci e altro prodotto, nonché la richiesta e consegna di preparazioni galeniche e la raccolta e spedizione delle ricette con prescrizioni farmaceutiche.
«La deliberazione della Regione del Veneto è importante perché fornisce un quadro regolatorio chiaro e definisce l’uniformità, su territorio regionale, di norme utili a superare criticità interpretative da parte di alcune ULSS. Queste linee guida, stabilite in base al buon senso, servono affinché tutte le farmacie siano messe nelle condizioni di erogare i servizi chiesti dalla cittadinanza, tanto in locali esterni anche a farmacia chiusa quanto in locali in rete con altre farmacie, senza dover sottostare a requisiti stringenti – sottolinea Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto che associa circa 1.200 farmacisti – . Questo ulteriore riconoscimento rende alcuni servizi erogati dalle farmacie più strutturali nell’ambito di un’integrazione con quelli del Sistema Sanitario Regionale».